Vedendo da vicino alcune partite delle nostre squadre di D2, mi sono reso conto
che i nostri atleti perdono un sacco di punti a causa delle gomme da disturbo
(puntinate e antitop) usate dai loro avversari. Credo quindi sia giunto il
momento di introdurre negli allenamenti, specie in quelli dei “neoagonisti”,
alcuni concetti tecnici e tattici legati all’uso delle gomme, per cui terrò un
primo workshop sulle gomme puntinate martedì 25/10 dalle 20 alle
20,30.
ASPETTI FILOSOFICI
Nel libro "La metafisica del Ping -
Pong", di Guido Mina di Sospiro, edito da Ponte delle Grazie, si teorizza un
concetto molto diffuso nel nostro sport. L'autore (che evidentemente è un
seguace di Platone) sostiene che i pongisti si dividono in 2 categorie:
metafisici ed empiristi.
I metafisici si sforzano di padroneggiare l'arte dello spin (la rotazione,
il taglio), di scoprire il segreto insito nel cuore del gioco (agile movimento
di gambe, rapido movimento del polso, variazioni del taglio), usando
esclusivamente gomme lisce, che gli consentono di affrontare la vita di petto,
desiderosi di avvicinarsi il più possibile alla VERA FORMA, quella che Platone
esemplifica nel suo "Mito della caverna", in cui gli uomini veri escono
dall’antro oscuro per scoprire la vera vita.
Gli empiristi invece usano i puntini o le antitop e quindi scelgono di
privilegiare la vita facile e senza sforzo. Rinunciando alle gomme lisce
preferiscono restare nella caverna e quindi sono fondamentalmente dei perdenti,
la personificazione della viltà e della pigrizia umana: privi di inventiva,
distruttivi, parassiti o semplicemente noiosi.
Com’è noto, io appartengo alla categoria degli empiristi, in quanto avendo
iniziato la carriera intorno ai vent'anni era troppo tardi per acquisire la
coordinazione motoria e la tecnica necessaria per emergere in uno sport così
difficile come il tennis tavolo. Essendo totalmente incapace di fare il topspin,
ebbi l'intuizione di usare per primo sul dritto una puntinata lunga, con
gommapiuma, a cui sono rimasto fedele per oltre 40 anni. Con quest'unica arma,
negli anni 80, partendo dalla serie D sono arrivato alla A2.
Capirete quindi
che per me il vero tennis tavolo non è fatto solo di top spin e schiacciate, ma
di strategie e tattiche diversificate: perchè il nostro sport è una partita a
scacchi giocata correndo i 100 metri, ma non è detto che la distanza debba
essere corsa in meno di dieci secondi...
ASPETTI PRATICI
Per
fare in modo che il workshop non sia fine a sè stesso, è necessario che alcuni
atleti si sacrifichino per la causa comune, montando gomme di disturbo, sia per
imparare la diversa tecnica di gioco, sia per consentire ai giocatori “lisci” di
provare i colpi necessari per contrastare puntinate e antitop.
Per premiare
tutti coloro che, illuminati dal verbo puntinato, si convertiranno con fede e
tenacia alla pratica empirista, perchè non credono solo all’ideale del bello (si
gioca per fare bei colpi), ma soprattutto a quello dell’efficienza (si gioca per
fare colpi che ti danno il punto), regalerò gomme puntinate e antitop
(ovviamente non trattate) a chiunque volesse sperimentare il brivido del gioco
di disturbo, usando gomme che, nelle mani giuste, possono diventare armi
letali.
Il primo adepto è Gigi Scannavini, che martedì sera esordirà con una
puntinata che cambierà il suo futuro agonistico.
TUTORIAL
in
attesa del seminario di martedì, vi propongo alcuni spezzoni di filmati in cui
potete cominciare a studiarvi le caratteristiche del gioco di disturbo.
Nel primo
video,
girato la scorsa stagione al torneo di Mazzano, in cui ho vinto il doppio
IVa, la mia gomma rossa è puntinata, quella nera è liscia, mentre gli altri 3
giocatori hanno solo gomme lisce.
Dal minuto 5.26 a 5.37 potete vedere
un esempio di blocco di puntino, che rallenta la palla e la tiene vicino alla
rete, impedendo agli avversari di arrivarci.
Dal 9.28 al 9.46 avete un
esempio di appoggio rallentato di puntino, che costringe l’avversario ad alzare
la palla, in modo da consentire al mio compagno di schiacciarla con
facilità
Nel secondo
video (la finale) il
giocatore con la maglia fucsia ha un antitop sul rovescio, che rallenta il gioco
come la puntinata, ma consente di dare maggior spinta (vedi minuto 0.55). Da
notare anche il suo servizio al minuto 1.05, con finto taglio sotto, che inganna
il ricevitore, il quale alza la risposta, consentendo una facile schiacciata
all’avversario.
Dal minuto 1.17 a 1.21 c'è un esempio di spinta di puntino
(non eseguibile con una gomma liscia), che spiazza l’avversario.
Dal
minuto 3.40 a 3.50 c'è un esempio di blocco con gomma liscia (che rimanda la
palla veloce) e subito dopo un blocco con la puntinata: la palla rallenta e
mette fuori tempo l’avversario.
Dal minuto 4.15 al 4.27 per due volte la
palla spinta di puntino fa sì che il top spin dell’avversario vada a rete, in
quanto la palla gli arriva più lenta di quanto si aspetti.
Dal minuto 4.55 al
5.07 ho messo la gomma liscia sul dritto e gli avversari hanno potuto attaccare
efficacemente, senza alcun disturbo.
Dal minuto 6 al 6.06 la spinta di
puntino fa sì che il top spin dell’avversario non prenda la palla, in quanto gli
arriva più lenta di quanto si aspetti.
Dal minuto 6.53 al 6.57 la palla
spinta di puntino fa sì che il top spin dell’avversario sia fuori misura, in
quanto la palla gli arriva più lenta di quanto si aspetti.
L’ultimo set, dal
minuto 7, è un esempio di come si possa vincere una partita anche in una
situazione disperata (svantaggio 0-6), cosa che agli idealisti viene difficile,
mentre per gli empiristi è normale amministrazione...
Pier