“Tutto è bene quel che finisce bene!” sentenziava Nick
Carter in Gulp! Fumetti in TV; “E l’ultimo chiuda la porta”, concludeva il fido
aiutante.
Ecco, questo è il riassunto del campionato della D1 A. Dopo
tante sofferenze la salvezza diretta – evitando le forche caudine dei sempre
insidiosi playout - è conquistata con una prova maiuscola contro il Lomellino,
altra squadra che non ci si sarebbe mai aspettato di trovare in queste zone di
classifica, schierando due giocatori intorno ai 6700 punti (Zoia e Negri) più
un terzo validissimo (Rognoni, insidiosi attaccante mancino, 5600 punti). Ma
questo girone ha ricordato quelli infernali descritti da Dante Alighieri nella
Commedia, basti dire che all’ultima giornata si sono presentate 4 squadre a 10
punti, due si salvano, due vanno ai playout…. Col Lomellino è un vero e proprio
spareggio (potremmo definirlo pre-playout), chi vince è salvo (a meno di
clamorose sorprese dagli altri campi, che sono poi arrivate per fortuna – e per
giustizia - solo in parte), chi perde ai playout.
L’andata fu una delle tante delusioni di questo campionato:
in vantaggio per 4-3 (e con 2 match point sprecati dal capitano nell’incontro
con Negri sul 3-2), ci facciamo rimontare e perdiamo in casa per 5-4.
Per ribaltare questo risultato occorre una prova maiuscola
visto il valore degli avversari, e questa volta la prova maiuscola finalmente arriva!
Grande Mortola, con un 2 su 2
per nulla scontato contro avversari che sanno tirare e anche avere pazienza. Con Rognoni dopo 3 set tiratissimi, e sotto
1-2, sfrutta l’affaticamento che ha provocato nell’avversario ed il relativo
calo, e vince con autorità quarto e quinto set. Con Negri è un 3-0, ma con
parziali estremamente tirati, in particolare il 14-12 del terzo set, con l’avversario
che ha avuto le occasioni per prolungare la partita. Gli scambi in questo
incontro sono stati talmente spettacolari che anche i giocatori dei tavoli
limitrofi si sono fermati a seguirli col fiato sospeso.
Sfortunato Capra, che porta a casa
un pugno di mosche dopo due lotte epiche con Zoia e Negri, nelle quali si è
trovato in vantaggio (con Zoia anche di 2 set) ed ha avuto a disposizione dei match
point (4 contro Negri! E sarebbe stato il 5-2!!!), ma qui è stato più merito
degli avversari che demerito suo. Solo contro Rognoni non è riuscito ad
esprimersi al meglio, non digerendo il gioco mancino dell’avversario. LA sua
stagione è stata comunque positiva, dopo l’inizio difficile ha spesso fornito
ottime prestazioni e conquistato punti importantissimi.
Ma l’eroe di giornata (e verrebbe da dire: era ora!), dopo
tante volte in cui quest’anno era mancato agli appuntamenti decisivi, è stato
capitan Bocchi. Nessuno prima dell’incontro avrebbe
scommesso su un suo 3 su 3, sia per il valore degli avversari, sia perché all’andata
era stato il responsabile della sconfitta con un disastroso 0 su 3…. Ma stavolta
il capitano fornisce la miglior prestazione dell’anno, concentrato ma
stranamente tranquillo (nonostante la palpabile tensione pre-incontro), sempre
lucido nelle scelte ed aggressivo il giusto. Con questi avversari il primo
imperativo è non lasciare loro l’inziativa, e soprattutto non dare loro l’opportunità
di esplodere il dritto, e questo compito il nostro svolge con grande attenzione
perdendo solo 2 set su 3 incontro disputati. Alla fine è grido liberatorio,
anche se dobbiamo aspettare il risultato di Pavia per poter festeggiare
veramente la salvezza.
Un grazie a Elisa e Marcella, tifose d’eccezione, oltre ai
compagni, che hanno sempre supportato la squadra e che stavolta hanno anche
saputo fornire i giusti consigli.
Che dire di questa stagione? Le aspettative erano ben altre
all’inizio, le prove di alcuni giocatori sono state sottotono, ma non abbiamo
mai smesso di crederci e con un colpo di coda finale abbiamo agguantato la
possibilità di riprovarci l’anno prossimo, con più grinta e determinazione. Come l'aiutante di Nick Carter chiudiamo la porta, e ripartiamo con rinnovato entusiasmo. Un
caro saluto va a Giancarlo, che ha avuto un’annata molto difficile per i noti
problemi personali, culminata col dolore della perdita del padre, ma che non ha
mai mancato di farsi sentire vicino alla squadra e ai compagni.
E come tutti gli articoli, non si può che finire con uno
squillante FORZA AQUILE!
paul