Io Gioco pulito
Prologo
“Non ho
capito, cosa è successo ?”
“Lo hanno
squalificato, ha fatto qualcosa che non
doveva e non poteva fare”
“Perché,
perché l’ha fatto ?”
“Vedi,
Vincenzo, l’uomo nasce per rincorrere ciò che non può afferrare. A volte ci arriva,
a volte è troppo lontano e inizia a commettere errori. Quando sarai grande,
capirai”
Con queste
parole, un Papà provo a spiegare a suo figlio di 10 anni, il 25 Settembre del 1988 la caduta di un
uomo: da campione a cattivo, da esempio a
castigo, da mito a mostro da perseguitare.
Non ho più
dimenticato quella frase. Oggi forse ho
capito qualcosa in più ma non tutto.
Capitolo 1 – I 100 metri
più sporchi della Storia
Quella gara è leggendaria, se solo per un attimo ci si
dimentica di cosa sia successo dopo, si può affermare con certezza che non c’è mai stata una gara simile.
Ai nastri di
partenza c’erano i più veloci del mondo, atleti che negli anni 80 – senza l’ausilio di materiali e tecnologie,
ma purtroppo con altri aiuti – avevano tutti dei personali sotto i 10’’.
Linford
Christie, Calvin Smith, Dennis Mitchell, Robson da Silva, Desai Williams, Ray
Stewart e, soprattutto, il “figlio del
vento” Carl Lewis e il Campione del
Mondo in carica Ben Johnson.
Nessuno,
eccetto Calvin Smith e Robson da Silva, “giocava pulito”.
Andò a finire male. 9,79’’, record Olimpico e del Mondo, 30 anni prima di Usain Bolt. Cancellato
dopo un giorno dagli archivi e per
sempre dalle menti di chiunque voglia pensare che lo Sport sia, prima di
tutto, una sana competizione dove ognuno
trova la forza dentro di sé per superarsi e completare quella rincorsa di cui
parlava il Papà.
Mi spiace Ben, anche Io, quel giorno, ti ho
cancellato sportivamente. Ti ricordo ancora, ma come un debole; prima eri il
più forte.
Capitolo 2 – Io Gioco
Pulito
Giocare Pulito non nasce con
l’intento di rispettare i cavillosi – e comunque
importanti ancorché in larga parte necessari - regolamenti di ogni Sport.
La Campagna “Io Gioco Pulito” vuole legittimare
il principio stesso dello sport: vinca il migliore, a patto che egli lo sia
realmente e la competizione venga fatta a parità di condizioni per entrambi.
Anche io
provo ad insegnare ogni giorno qualcosa ai miei figli, gli spiego che nella
vita non è tanto importante trionfare quanto combattere, non è vincere ma
essersi ben battuto; lo sport è prima di tutto ambizione e volontà di fare più
degli altri, deve tendere verso l’eccesso perché richiede più velocità, più
altezza, più forza, più tecnica, più emozione; cerca la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la
difficoltà per vincerla.
La gomma
taroccata, come l’iniezione di testosterone o l’abuso steroidi, non fa parte di
tutto questo: è un vilipendio allo
sport, una vergogna dell’anima, un insulto a tutti i bambini che corrono
dietro un pallone o brandiscono una racchetta, un’infamia verso chi, con sudore
e fatica, cerca di superare i propri limiti.
Eppure, c’è
ancora chi crede che “giocare pulito” sia un modo per vincere le partite a
tavolino.
Capitolo 3 – La Partita
Senza storia.
Un plauso comunque a Gialnisio,
Giovenzana e Ghirardelli: giocatori corretti e tecnicamente ostici ma, se Alessandro e Francesco
sono in giornata, non esistono
alternative alla vittoria.
Il punto
della bandiera è stato lasciato sul campo da un bravo Offredi che, nonostante una prestazione gagliarda, ha lasciato il passo ad un ispirato
Gialnisio che sta evidentemente ritrovando la condizione del passato.
Claudio è entrato deciso e convinto, Bustreo nulla ha potuto.
A proposito
di Bustreo, non abbiamo nulla contro la
persona ma quel comportamento alla fine della partita non gli fa onore. Non
serve appellarsi a chissà quale regolamento del Codice di Hammurabi e
minacciare platealmente una nuova sconfitta a tavolino. Le partite si vincono in campo.
Personalmente,
lo aspetto per salutarlo e stringerli la mano (COVID permettendo).
Capitolo 4 – La classifica
del Campo
Eccola la VERA CLASSIFICA, guardatela con
attenzione perché è quella di chi GIOCA
PULITO.
Vincenzo