Aquile in volo: a Cornaredo non c’è
storia!
Prosegue
la marcia inarrestabile delle Fearless, questa volta a farne le spese è stata la Cornaredese
dello spauracchio Wang e del sempreverde Miehe che, comunque, nulla hanno
potuto contro lo squadrone milanese.
L’autoritario
rientro dell’airone romano, le due sentenze firmate Gomez e Leuci e la doppietta di Gala non hanno
fatto rimpiangere l’assenza del Capitano Meduri, fermo ai box per infortunio ma
presente nel gelido sabato sera lombardo per chiudere definitivamente le
polemiche di chi vuole insinuare spaccature nello spogliatoio.
Nonostante
l’inizio non sia stato dei migliori con Gomez/Gala che lasciavano la scena
al fuoriclasse Wang ed al compagno Arnardi, i match successivi hanno
confermato l’elevata differenza tecnica tra i nostri alfieri ed i pur validi
avversari. Gomez ha dettato legge, a sprazzi si è rivisto anche il miglior
Gala (quando gioca alla sua maniera i set finiscono a zero…), Leuci
ha regalato la solita perla da amarcord con Miehe e, soprattutto, il filiforme
romano ha confezionato due prestazioni da ultima serata del Circ du
Soleil che hanno scaldato il Palaghiaccio di Cornaredo.
Così,
nonostante Mr. Offredi continui a passeggiare in serie minori ed accusi di
ostracismo nelle scelte Meduri, Capitano in pectore e principale idolo
della tifoseria, le Aquile mandano un chiaro ed inequivocabile segnale al
Campionato: se la squadra è quella delle ultime 3 giornate (19 vinte e 2 perse)
difficilmente si lascerà qualcosa per strada!
Le Pagelle (in rigoroso ordine
alfabetico)
Gala voto
8: raccontare le sue
partite è diventato più complesso che tradurre una versione latina di
Sallustio, spauracchio di almeno 5 generazioni di studenti nei Licei. Al
pari dell’ostico autore Latino, il talentuoso pugliese alterna brevi momenti
di raffinata estetica del gioco a clamorose pause senza senso che lo
collocherebbero di diritto nel purgatorio dantesco dei negligenti in
compagnia di Pia de’ Tolomei, Guccio dei Tarlati, Orso degli Alberti,
Giustiniano e il Meduri sconfitto da Favaro. Per sua fortuna, l’amico
Virgilio (al secolo Frà Leuci) è sempre lì a vegliare, gli avversari dopo la
terza palla che non gira diventano blasfemi ed il pensiero della pizza a
fine partita lo riaccende improvvisamente chiudendo in bellezza la serata:
Solido
Gomez
voto 8: al pari di
Gala, mezzo voto in meno per la sconfitta inopinata nel doppio. Il cuneiforme
svizzero irrompe in palestra alle 18 in punto facendo sfoggio all’ampio
pubblico dell’invidiabile villica tartaruga addominale che tanto lo ha reso
famoso nella ridente Locarno facendogli guadagnare i soprannomi di “Jordi
Bello di notte”, “il licantropo Visconteo” oppure, il preferito delle
ammiratrici, “Jordi è per sempre”.
La sua apparizione nella ghiacciata Cornaredo è tutta nell’ultimo punto
del 1° set contro il malcapitato Molgora che qualche secondo prima aveva inveito
impunemente contro uno spigolo senza pensare alle conseguenze del gesto:
servizio dell’avversario, sguardo di Jordi simile a quello di Clint Eastwood
nel duello finale contro Eli Wallach e Lee Van Cleef, velocità di braccio
almeno pari a quella della pistola con cui il Biondo farà fuori i suoi rivali,
musica di Ennio Morricone. Il montaggio si fa sempre più rapido, come le
pulsazioni. Poi lo sparo. Jordi morde il sigaro tra i denti, l’arbitro gira
il punto. Sentenza
Leuci
voto 8: ormai è certezza, “Fra” Leuci è un alieno e, probabilmente, è stato impegnato
nei secoli nella costruzione delle Piramidi egizie, del mausoleo di Alicarnasso
e di Angkor Wat in Cambogia. Unico nel suo genere, il pluridecorato golfista
di Quarto Oggiaro piazza l’ennesima pennellata in una partita dal sapore
antico contro Miehe che i bookmakers, per rispetto degli scommettitori
come Fagioli e Tonali, non quotano per decenza. Aggiungiamoci che, oltre al solito sfinente
lavoro da “vate della panchina”, difende le scelte del Capitano Meduri
(che non gli concede la passerella del doppio) e quasi riesce a chiamare un
time-out a Marcolini, impresa ancora non riuscita a nessuno. Infinito.
Marcolini
voto 8,5: l’airone romano si prende la passarella. Dopo settimane di pettegolezzi, insinuazioni,
notizie false e tendenziose, l’accattivante atleta lascia parlare il
campo ed incasella due prestazioni di forza. Come un panzer della wehrmacht,
asfalta tutto ciò che trova davanti con un unico obiettivo: non fare
prigionieri! A farne le spese sono l’ostico tiratutto Miehe con cui il nostro
eroe ingaggia un duello rusticano all’ultimo top ed il “diur Ganzetti”
che si arrende in 3 set allo strapotere fisico e tecnico dell’aquilotto. I
giornali pongistici di tutta Europa lo celebrano con euforia: “Invincible” titola l’Equipe, “Asfaltadi”
è la prima pagina di El Mundo, “Sir Andrew, Pride of You” è quella del
TT Times mentre i giornali scandalistici italiani riferiscono di lanci di
reggiseni delle ammiratrici fuori dal palaghiaccio di Cornaredo. Bentornato.
vince