18/03/2014


Il cervello dei pongisti funziona meglio
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I neurologi della Mayo Clinic di Rochester (Usa), hanno valutato che il tennis tavolo ha notevoli effetti benefici per il cervello. Una vera e propria carica esplosiva che allontana l’invecchiamento dei neuroni, coinvolgendo l’impegno muscolare, articolare e cerebrale, oltre a migliorare forza, resistenza e agilità.

Ogni attività fisica che impegna il cuore nel suo ruolo di pompa del sangue può ridurre i rischi di demenza e decadimento cognitivo lieve, addirittura rallentarne il decorso quando queste patologie sono in atto, in particolare il tennis tavolo, che richiede concentrazione, coordinazione occhio-mano e massima precisione. In più c’è l’attività fisica aerobica e i muscoli compiono un vero e proprio lavoro, con notevoli vantaggi per l’ intero organismo, rendendolo uno sport completo: il movimento muscolare è di tipo aerobico e quindi non si rischia di andare in debito di ossigeno, pertanto i benefici a livello cardiovascolare sono facilmente intuibili. Inoltre la continua stimolazione visiva, che spinge l’occhio a focalizzare la pallina in un continuo movimento di “lontano-vicino” rallenta il processo di senescenza del cristallino, tipico della presbiopia.

Negli Stati Uniti la SAEF (Sport and Art Educational Foundation), dal 2009 sta sperimentando un programma che coinvolge un gruppo di pazienti affetti dal morbo di Alzheimer e le varie forme di demenza, utilizzando il "ping-pong" come terapia. Il programma ha mostrato che i pazienti affetti Alzheimer hanno rallentato la progressione della malattia grazie alla stimolazione fisica e mentale che questo sport comporta, incoraggiando lo staff ad estendere questo tipo di terapia anche a bambini affetti da ritardo mentale, paralisi cerebrale, autismo ed epilessia.

Il progetto è stato definito: “ Yes, I can”.

Chi gioca a ping pong, scarica le tensioni, l’aggressività, lo stress, migliora il controllo dell’emotività e dell’impulsività, un sport ottimo per chi svolge lavori ripetitivi o che richiedono particolare attenzione. In definitiva, è uno sport che sviluppa la concentrazione la rapidità nei movimenti ed è alla portata di tutti, dai bambini di cinque anni fino alle persone avanti con l’etá.

In Giappone è stato condotto, dai Dott. Teruaki Mori e Tomohiko Sato, uno studio basato sull’applicazione del tennis tavolo alle demenze. Dai risultati si evince che la pratica continuativa del suddetto sport, migliora la vigilanza, l’equilibrio e la coordinazione.

In questo studio è stato dimostrato che, l’utilizzo del ping pong, attiva fino a cinque porzioni separate del cervello, ed al tempo stesso aumenta la consapevolezza. Attualmente il programma SAEF è utilizzato negli Stati Uniti come terapia riabilitativa nelle fasi precoci di Alzheimer e nelle altre forme di demenza. Si osserva, nei pazienti con patologie cerebrali, un netto aumento di capacità motorie e di consapevolezza cognitiva.

Il Dott. Daniel Amen, noto membro del consiglio di amministrazione americana di psichiatria e Neurologia, ha dichiarato che il tennis tavolo è il migliore sport per il cervello, sulla base di numerose ricerche effettuate.

È stato inoltre osservato che nelle case di riposo in cui è stato praticato il tennis tavolo, i soggetti affetti da Alzheimer sono stati stimolati durante il gioco. In base agli studi effettuati sulla correlazione tra tennis tavolo e riabilitazione cognitiva, è emerso che aumenta la concentrazione e la prontezza dei riflessi, stimola le funzioni cerebrali, sviluppa le abilità tattiche di pensiero, sviluppa la coordinazione occhio-mano, favorisce l’esercizio aerobico e favorisce l’interazione sociale.

Ulteriori ricerche effettuate hanno dimostrato effetti benefici su soggetti evolutivamente disabili fisici e su bambini, in particolare su quelli affetti da ritardo mentale, paralisi cerebrali, autismo ed epilessia. Un’attività continuativa di tennis tavolo favorisce l’aumento dell’ippocampo, area cerebrale molto importante nella formazione di nuovi ricordi, zona ridotta nelle demenze.

Uno studio di neuroimaging cerebrale giapponese ha mostrato che solo 10 minuti di tennis tavolo aumentano l’attività della corteccia prefrontale, migliorando la coordinazione oculo-motoria (cervelletto e lobi parietali).

Bisogna concentrarsi (corteccia prefrontale) in modo da poter monitorare la palla nello spazio (lobi parietali e lobi occipitali), e  pianificare  strategie (corteccia prefrontale e cervelletto). 

Dal 2010, il SAEF ha condotto il suo programma specifico a Los Angeles stabilendo dei programmi diffusi di sensibilizzazione in altri nove strutture di assistenza, come Silverado Senior Living e Freda Mohr Centro Polivalente del ebraica di Servizio Famiglia. 

I pazienti SAEF sono caldamente incoraggiati durante la loro partecipazione alle attività e sono altamente sorvegliati da certificati SAEF Table Tennis Terapia Istruttori del programma che conducono le sessioni del programma di terapia. (Los Angeles Time).

Gli studi effettuati, attraverso dei test standardizzati, hanno misurato la capacità di ragionamento, di comunicazione e memoria, su un campione di 3000 anziani giocatori di tennis tavolo, mostrando una maggiore attivazione del lobo frontale, dopo solo due minuti di gioco.

Un campione di 113 pazienti affetti da malattie del cervello e da demenza che hanno partecipato a un programma di riabilitazione basato sul tennis tavolo, ha mostrato il miglioramento fisico, mentale ed emotivo dopo un periodo di 10 mesi. 

Il numero di pazienti dipendenti da una sedia a rotelle è scesa da 42 a 15, e quelli in grado di camminare senza assistenza saliti da 41 a 66. Il numero di pazienti che soffrono di depressione acuta è stata dimezzata. Più di 70 pazienti avevano ridotto il loro livello di demenza dopo il periodo di studio.

Fonte: http://saef.us/alzheimers.html