Giornata di ritorno contro l’Harbour Club, le aquile imberbi
si presentano in formazione a quattro: Lorenzo Caranzi, Flavio Casellato, Marco
Sanges e Francesco Francabandiera. Reduci da un’ottima prestazione, la squadra si
presenta con il morale alto, forte di giocare in casa.
Prima sfida: Francesco affronta Vecchio Placido Mario Roberto, giocatore di
grande esperienza. Il giovane Francabandiera gioca come sa fare, il
miglioramento rispetto alle prime partite di campionato è evidente. Francesco
svolazza qua e là menando fendenti con la sua anti-top e chiudendo i punti di
dritto. D’altra parte Vecchio ha qualche difficoltà a gestire la gomma infame,
e i primi due set si concludono a favore del nostro. L’avversario è però un
osso duro. I due set successivi vengono vinti d’esperienza da Vecchio: è un
match teso e giocato alla pari, ed entrambi finiscono ai vantaggi. L’ultimo set
è decisivo, nonostante l’evidente svantaggio psicologico dato dalla rimonta
Harbouriana, Francesco si fa sotto, e strappa un 10-10, per poi crollare nei
due punti consecutivi. Partita vinta da Vecchio, ma chapeau per Francesco: che
grinta!
Secondo match: Lorenzo contro Laus Mauro. Il match è
abbastanza veloce, Lorenzo inizia bene, ma non senza qualche incertezza. Il
primo set è subito suo, mentre per il secondo c’è da lottare un po’ di più:
complici una serie di retine imbarazzanti Lorenzo si ritrova a vincere ai
vantaggi. Il terzo set è in discesa, Laus è sconfortato dalla fortuna avversa e
Lorenzo ne approfitta per papparselo con
un 11-5: partita vinta.
Terzo match: tocca a
Flauto Casellato suonare la carica, questa volta fronteggiando Maurizio
Giordano. Giordano è un giocatore tecnico e preparato, con un’elevatissima
percentuale di vittoria. Flavio si ritrova un po’ annichilito, non capisce le
battute e sbaglia molte risposte. Giordano è a suo agio e vince agevolmente per
3 set a 0 con punteggi indegni dell’imperatore Flavius. C’è da studiare Flavio!
Quarto match: Lorenzo contro Vecchio. Si ripropone la sfida
dell’andata, terminata 3-0 a favore di Vecchio. Vecchio parte in quarta,
Lorenzo è nervoso e spara a più non posso, centrando tutto fuorchè il tavolo.
Perde due set 10-12 e 9-11, segno che l’avversario non è impossibile ma manca
qualcosa. Quel qualcosa si palesa con l’avvento di monsieur Cappeletti, che
entra a testa bassa (e piede a martello) sul campo e copre di consigli utili il
Caranzi. Lorenzo in qualche modo si rilassa e nonostante la tensione (silenzio
da baratro) riesce a strappare il set successivo per 11-9. Il quarto set è a
senso unico, Lorenzo lascia l’avversario sul 9-1, per poi vincere 11-4. Il
quinto set è decisivo, e il nostro aquilotto perde la baldanza. Vecchio tira
fuori la freddezza del capitano di lungo corso. Sul 9-10 per l’avversario mani di fata si lascia andare
ad un attacco precoce e butta fuori la pallina: partita all’harbour. Che
peccato, e che fretta!
Quinto Match: il match più esaltante (perdoniamo i lettori
per la mancanza di dettagli, riempiremo la storia con episodi di fantasia
siccome non si è potuto assistere a tutte le partite. NdA). Francabandiera ha
gli occhi iniettati di sangue, batte imbufalito
il pugno sul segna punteggi: “Voglio giocare io!”: non vede l’ora di
riprendersi dalla brutta sconfitta di pochi minuti prima. Il consiglio di
squadra, intimorito da cotanta foga, decide di dargli fiducia: Sanges, la
riserva, entrerà successivamente. Francesco affronta Maurizio Giordano, la
punta di diamante dell’Harbour. Primo set: 11-7 per Francesco, qualche problema
con l’anti-top anche per Giordano. Secondo set, più giocato: Francesco vince ai
vantaggi, liberandosi del fantasma che lo aveva accompagnato nella partita
precedente. Terzo ed ultimo set, il vantaggio psicologico c’è, ma niente è
detto, e Francesco lo sa bene. Tra un appoggino, palle illeggibili, schiaffate
di dritto (sembra un film porno, ma tant’è.. NdA) Francesco e l’avversario
approdano al fatidico 10-10. Mimmo Francabandiera ha il sudore ghiacciato sulla
fronte, ma se sia per la Juve che si gioca l’Europa League, oppure per suo
figlio, non ci è dato sapere. Lo spirito santo dall’alto guarda giù e vede solo
un ragazzo che gioca a ping pong, quindi non se ne cura e lascia fare.
Francesco è da solo contro il demonio, eppure una strana calma lo pervade.
Prima un punto, poi l’altro, ed è 10-12. Francabandiera urla e fa tremare la
palestra, è al settimo cielo: i suoi compagni lo abbracciano, pacche sulle
spalle, “Sei il migliore!” e una folla di ragazze pon-pon entra e balla la
samba a ritmo di “Datemi una F datemi una R datemi una A, SPACCHI TUTTO FRA!”.
Ok, non è andata proprio così, ma il risultato c’è e si fa
sentire: bravissimo Francesco, ti vogliamo sempre così.
Sesto Match: Marco
contro Laus. Marco subentra al posto di Flavio, e affronta Laus. E’ un match
combattuto: il primo set è perso ai vantaggi: 10-12. Nel secondo set Marco si
lascia un po’ andare e perde malamente per 5-11. Il terzo set è quello
dell’orgoglio, Marco vince ai vantaggi per 14-12. Quarto set: Marco lotta come
un leone attempato, ma ha davanti un altro predatore della savana: 9-11 per
l’avversario e partita all’harbour. Un peccato, prossima volta Marco, prossima
volta!
Settimo ed ultimo match: Caranzi contro Giordano. Caranzi e
Giordano si affrontano in un clima più mite, nessun pubblico a guardare e poca
ansia da prestazione. Infatti Lorenzo perde subito 4-11. Vince il secondo set
per 12-10. Non subisce particolarmente le battute dell’altro, ed il gioco
sembra equilibrato. Terzo set, perso per 5-11, e quarto set vinto per 11-4:
prestazione bipolare. L’ultimo set è un po’ sfortunato: alcune retine
imbroccate nella prima partita tornano dal passato per vendicarsi. Sull’8-10
per l’avversario Lorenzo perde ancora la testa e pure la partita. In riassunto,
ci vuole più costanza e calma, soprattutto calma.
In complesso, ci sentiamo bene. I miglioramenti rispetto
all’andata si fanno sentire, soprattutto per il sempreverde Francabandiera. Non
vediamo l’ora di perd..ehm vincere la prossima di campionato. Forza aquiloni!
lorenzo