La D1 A per mantenere il quinto posto e scansare i pericolosi playout è obbligata a vincere almeno un incontro degli ultimi tre contro le prime tre della classifica, sperando che il Morelli non faccia altrettanto. Il primo tentativo si consuma contro l'Urania, seconda in graduatoria con 9 vittorie e 2 sconfitte. Gli Aquilotti arrivano in quel di S.Donato belli carichi e motivatissimi, anche se Stefano si perde e arriva all'ultimo momento, non potendo quindi scaldarsi adeguatamente non può venire schierato nel primo incontro contro Zannol com'era nei piani del capitano.... Le Aquile si schierano quindi con Cassaghi X, Capra Y e Bocchi Z (Cardinale indisponibile), mentre l'Urania risponde con Zannol A, Nunziatas B e Semenza C. Si parte: Cassaghi-Zannol. Il gioco di Giancarlo è totalmente indigesto all'avversario, che non riesce mai ed esplodere il suo top di dritto, e tra palleggi in cui viene invischiato sistematicamente dal nostro, e qualche forzatura di troppo, non trova mai il bandolo della matassa, e Giancarlo chiude in 3 set in modo perentorio: 1-0 Aquile. Capra un po' freddo si ritrova subito contro il più forte degli avversari, Nunziata, giocatore estremamente regolare, dotato di puntino medio sul rovescio e di un ottimo dritto. Solo il primo set purtroppo è equilibrato, ma è appannaggio dell'avversario, nei successivi Stefano cerca di uscire dalle ragnatele del gioco avversario forzando un po', e soprattutto nello scambio dritto-dritto Nunziata è infallibile, per cui l'aquilotto deve cedere le armi in 3 set: 1-1. Bocchi-Semenza: all'andata fu una battaglia epica risolta dal nostro 11-9 al 5.set. L'inizio è il migliore possibile, Paolo è in gran spolvero, e con servizi veloci e laterali e chiusure infallibili in terza palla sommerge Semenza sotto una gragnuola di bombarde. Ma l'avversario ha grandissima esperienza, e dal secondo set si fa più accorto, risponde meglio al servizio, Paolo comincia a commettere qualche errore, e chiudendo a 9 l'esperto avversario si porta sull'1-1, per poi proseguire con sempre maggiore sicurezza: Paolo si sente meno sicuro e prova il palleggio, sul quale però Semenza trova sempre l'opportunità per esplodere il suo dritto devastante. Andiamo quindi 2-1 8-4 per lui. A questo punto Paolo non ci sta a perdere senza combattere, e ricomincia a tirare qualsiasi palla, forza ulteriormente i servizi, non sbaglia più nulla e rimonta fino a 11-9 (parziale di 7-1) per poi proseguire sulla stessa falsariga nel quinto set, nel quale ormai Semenza alza bandiera bianca e cede a 5: 2-1 Aquile. Cassaghi-Nunziata: purtroppo l'avversario è troppo regolare per soffrire il gioco fastidioso di Giancarlo, ha la pazienza di aspettare la palla giusta, e di tirare quando il nostro non è pronto a bloccare, per cui pur lottando duramente e stando in partita in tutti e tre i set il nostro deve cedere per 3-0, veramente solido Nunziata. 2-2. Il quinto incontro vede il capitano tornare in campo contro uno Zannol che all'andata l'aveva saputo irretire con i suoi blocchi morti con la gomma ex-liscia del suo rovescio (una Tenergy talmente consumata che sembra quasi un'anti). L'inizio è ancora molto favorevole al nostro, che chiude facile a 5, ma Zannol insistendo sul rovescio e sul palleggio riesce a portare a casa il secondo set. Stavolta i consigli della panchina sono determinanti: invece di incaponirsi con i top, che vengono regolarmente bloccati appena aldilà della rete, Paolo inizia a palleggiare lungo spingendo sul dritto avversario, e appena la palla buona chiude con un attacco deciso. Questa tattica si rivela vincente e l'incontro è nostro appannaggio per 3-1. 3-2 Aquile. Capra-Semenza, l'incontro che alla fine si rivelerà decisivo per le sorti del match. Vincendo andremmo sul 4-2, con 3 match point da giocare, e soprattutto il jolly di Capra-Zannol alla nona..... ma non è così facile come dirlo. La battaglia è durissima, senza esclusione di colpi, Stefano attacca deciso ma Semenza controbatte spesso con controtop fulminanti, quando il nostro tenta il palleggio viene attaccato a sua volta.... dopo vicende alterne e scambi entusiasmanti si arriva sul 2-2. Nel quinto set Semenza comincia alla grande, Stefano commette qualche errore e si ritrova sotto 8-2. La panchina lo rincuora, ritrova coraggio (o incoscienza?) e si mette a tirare anche ai moscerini, e riesce con grandi giocate a portarsi sul 9-10, a un soffio dal completare la rimonta... purtroppo l'esperienza di Semenza a questo punto ha la meglio, servizio sopra mascherato che il nostro non legge correttamente, palla fuori di un centimetro, e 3-3. Bocchi-Nunziata finora imbattuti si affrontano per la prima volta, la posta in palio è alta, il nostro inizia molto concentrato e stupisce l'avversario attaccandolo proprio sul puntino, nonostante il sandonatese insista sul rovescio Paolo riesce spesso a colpirlo con successo. Purtroppo oltre che regolare Nunziata è anche molto intelligente tatticamente, e oltre a qualche servizio velenoso che gli regala qualche attacco facile, comincia a spostarsi di più sul dritto e a prendere l'inziativa, e conquista il set. Nel secondo è grande battaglia fino al 9-9, purtroppo una retina assassina dà il vantaggio che poi si rivelerà decisivo. Nel terzo set Paolo forse un po' demoralizzato va sotto 7-3, recupera fino al 7-7, ma poi cala di nuovo, e Nunziata chiude in 3 soli set: 4-3 Urania. L'ultimo incontro tra Cassaghi e Semenza non ha molta storia: purtroppo l'anziano giocatore non è uno che si possa battere con la difesa, Giancarlo pur lottando degnamente non possiede le armi tecniche per metterlo in difficoltà, e quindi pur essendo i punti molto lottati l'esito è un inevitabile successo di Semenza: 5-3 Urania.
Purtroppo il risultato è negativo, anche se la prova dei nostri aquilotti è stata gagliarda (commento finale di Semenza: "ce l'avete proprio fatta sudare"), ma la forza degli avversari e un po' di sfortuna (l'incontro Stefano-Semenza poteva prendere una piega diversa) ci hanno ancora una volta impedito di conquistare il successo scaccia-playout. Ci restano due tentativi, anche se col Limito dopo la lunga pausa sarà ancora più dura, ma noi non molliamo mai e ci proveremo con tutte le nostre forze fino alla fine. Se dovesse andare male, affronteremo i playout con la stessa grinta. Forza Aquile!
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