Penultima
partita del girone di andata per le Aquile della D1 A che anche contro l'Olgiate
si materializzano nella collaudatissima formazione "Fantastici 4": Bocchi, Cassaghi,
Gussoni e Narducci. Un curioso siparietto precede l'inizio delle ostilità. I
quattro aquilotti perdono almeno 10 minuti per trovare la porta che conduce alla
palestra. Un capolavoro di mimetizzazione evidentemente ideato nel tempo libero
dai progettisti dell'apparecchio di dissimulazione delle astronavi Klingon.
Vogliamo spendere due parole sulla "palestra" ? grotta è un termine molto più
aderente alla realtà. L'illuminazione è solo laterale e infastidisce non poco
(magari sarà un principio di cataratta vista l'età media degli aquilotti ma
tutti si sono lamentati che a volte la pallina sembrava sparire nel nulla) e la
temperatura massima nella stanza non si discosta di molto da quella dello
scomparto delle verdure del frigorifero. Tanto valeva montare il tavolo
all'esterno sotto un lampione.
L'Olgiate
schiera Oreni, Saporiti, Vassallo e Torcello. Aprono le danze The Wall Cassaghi,
al rientro dopo un paio di giornate passate a sostenere la squadra, e Oreni.
Giancarlo non poteva trovare un avversario più ostico perchè Oreni gioca molto
piatto di dritto e sul rovescio monta una puntinata corta con cui spinge
parecchio. Il Muro va subito in affanno, con la corta Oreni manda Giancarlo
lontano dal tavolo per poi chiudere facilmente di dritto. In soli 3 set, per la
verità abbastanza combattuti, Oreni si aggiudica la partita.
A seguire scende in
campo Robocop per affrontare Saporiti, giovane promessa dell'Olgiate. Il
ragazzino è impostato bene: servizio, dritto e rovescio sono di discreta fattura
e creano qualche problema a Bocchi. Paolo dal canto suo iniza il match con il
freno tirato, probabilmente a causa del gomito, ed è molto falloso di dritto e
poco convinto con il rovescio. Il primo set se lo aggiudica l'aquilotto non
senza soffrire ma il secondo va al giocatore dell'Olgiate che si ripresenta per
il terzo set baldanzoso e convinto di poter fare il colpaccio. Robocop a questo
punto comincia a macinare gioco e registra a dovere il dritto che finalmente
riprende a funzionare come si deve. Malgrado alcuni giri a vuoto - in parte
dovuti alla scarsa visibilità e in parte all'eccessivo nervosismo - Paolo riesce
a portare in cascina i due set successivi e riporta le aquile in parità.
Chiude
la prima rotazione la Trebbiatrice, opposto a Vassallo. Si assiste a uno scontro
di puntinate e lo spettacolo non è certo esaltante. Gussoni adotta una strategia
che funziona alla grande con puntinate e antispin: spinge con il puntino sulla
gommaccia aspettando la palla buona da tirare, che di solito arriva. La tattica
funziona anche in questo caso e la Trebbiatrice riesce a portare a casa il match
per 3-0 malgrado il suo dritto non sia proprio infallibile. Adesso le Aquile
conducono 2-1.
La seconda rotazione si apre con Bocchi opposto a Oreni. Il match
è piuttosto tirato come testimoniano i primi 3 parziali: 11-7 Paolo, 11-7 Oreni,
13-11 Paolo. La puntinata corta di Oreni è mal digerita anche da Robocop che
pure in questo caso riesce a stento a controllare i nervi nelle situazioni più
tese. Fortunatamente il nostro portacolori è finalmente arrivato in temperatura,
dritto e rovescio cominciano a entrare come siamo abituati a vedere al Carducci
e chiude l'incontro vincendo in scioltezza il 4 set 11-6. Le Aquile si portano
sul 3-1.
Torna in campo The Wall questa volta opposto al puntinaro Vassallo. Il
buon Cassaghi ha avuto il privilegio (?) di allenarsi parecchio con la
Trebbiatrice quindi dovrebbe essere abbastanza a suo agio contro il puntino
lungo dell'olgiatese. Il problema, purtroppo, non è il puntino ma il braccino di
cui Cassaghi sembra soffrire durante gli incontri di campionato. In allenamento
al Carducci Giancarlo riesce ad abbozzare dei top e dei controtop di dritto che,
pur non essendo quasi mai definitivi, almeno riescono a rompere il ritmo
all'avversario e comunque sono dei validi strumenti per poter costruire il
punto. In campionato purtroppo Giancarlo sente troppo il peso della
responsabilità e limita fortemente il suo gioco riparandosi dietro un uso
eccessivo del rovescio. Un vero peccato perchè il nostro Muro potrebbe
sicuramente divertirsi di più (e farci soffrire di meno) se solo riuscisse a
fare in campionato le stesse cose che fa in allenamento. Tornando all'incontro,
non si può dire che sia stata una passeggiata però dopo una lotta durata 5 set
l'aquilotto riesce a portare a casa l'incontro dimostrando di sapere soffrire e
stringere i denti quando è necessario.
Sul 4-1 per le Aquile l'Olgiate cala
l'asso di briscola sostituendo Saporiti con Torcello Federica. La panchina
dell'Olgiate forse pensava di poter intenerire il cuore della Trebbiatrice
facendo scendere in campo una ragazzina ma l'aquilotto in campionato è privo di
sentimenti, spietato e non guarda in faccia a nessuno. La povera Federica passa
più tempo a raccattare la pallina nella sua parte di campo che a giocare ma la
sofferenza è breve: in pochi minuti un perentorio 3-0 fa calare il sipario e
Federica può tranquillamente rimettere la racchetta nel
fodero.
Sabato
prossimo in casa ultimo match del girone di andata contro Barbaiana e primo
giorno da 47enne della Trebbiatrice. Vediamo di festeggiare con un'altra
vittoria.
Trebbiatrice