Ultima partita del girone di
andata e prima sconfitta per la D1 A, aggravata dal fatto che si giocava in
casa. I Fab Four - Bocchi, Cassaghi, Gussoni e Narducci - affrontano il
Barbaiana, che schiera Saffioti, Paleari e Verdi.
Aprono le ostilità Bocchi
opposto a Saffioti. Paolo gestisce la partita in modo impeccabile sfruttando
molto bene il suo rovescio tagliato e il top di dritto. Con il primo impedisce a
Saffioti di usare il suo colpo più pericoloso, la schiacciata incrociata di
rovescio, e con il secondo macina gioco e punti. Robocop si aggiudica in
scioltezza il primo set 11-5 e dopo un breve giro a vuoto nel secondo set, perso
11-7, porta facilmente in cascina i due set successivi con i parziali 11-5 e
11-7. Le Aquile conducono 1-0 e l'ottimismo è al massimo visto che Saffioti in
teoria è il giocatore più forte di Barbaiana.
E' il turno della Trebbiatrice che
deve vedersela con Paleari. Il barbaianese (sarà giusto chiamarli così?) deve
aver iniziato a giocare a tennistavolo nella precedente era geologica ma non per
questo va sottovalutato. Sul rovescio monta una fastidiosa antispin - la
Hallmark Mirage - con cui blocca ogni pallina e la ributta lentissima e sempre
piatta oltre la rete. La gomma del dritto giace inutilizzata sul telaio e
l'unico colpo aggressivo che si azzarda a effettuare, ma solo se la palla è alta
almeno 2 metri, è una stortissima schiacciata di rovescio. Gussoni non si fa
intimidire più di tanto, parte come al solito in modo aggressivo e porta a casa
l'incontro con un secco 3-0. Le Aquile conducono 2-0.
Chiude la prima rotazione
Narducci opposto a Verdi. L'incontro appare subito in salita per il Martello che
perde il primo set 11-5. Il barbaianese blocca bene, è solido nel palleggio e
non si fa certo pregare per toppare e schiacciare di rovescio. Pasquale gioca
sotto i suoi standard abituali probabilmente perché è un po' che non si allena
regolarmente. Il suo dritto non è efficace come sempre e purtroppo in questo
caso la grinta non è sufficiente per portare a casa l'incontro. Si va sul 2-1
per le Aquile.
La seconda rotazione si apre con lo scontro al vertice,
Gussoni-Saffioti. Sono i due giocatori con il punteggio più alto e sono anche
vecchi amici (Gussoni ha giocato parecchi anni a Barbaiana in squadra con
Saffioti). Il match è molto equilibrato ma fortunatamente l'aquilotto riesce a
imporsi per 3-1 malgrado il suo dritto non sia proprio esente da sbavature e usi
in modo troppo passivo il puntino lungo. Siamo 3-1 per le Aquile.
Rientra in
campo Robocop questa volta opposto a Verdi. Sulla carta l'aquilotto è favorito
ma questo non sempre rappresenta un vantaggio. Paolo gioca attivo aprendo di
dritto e di rovescio ma Verdi blocca in maniera impeccabile e si aggiudica il
primo set 11-8. Nel secondo set Paolo cerca di giocare con più cautela
sfruttando maggiormente il suo rovescio tagliato sia per per costruirsi una
palla buona da aprire che per costringere sulla difensiva il barbaianese. La
strategia paga perché Robocop si aggiudica il set 11-8. Il terzo set è un'altra
battaglia e se lo aggiudica Verdi 11-8. Allo stesso modo il 4.set, che il nostro alfiere riesce ad aggiudicarsi per 11-7 variando maggiormente gli schemi. Nel quinto set Paolo lotta su tutte le
palle e non commette errori evidenti, le aperture di dritto e di rovescio
funzionano ma non hanno la potenza sufficiente per bucare la difesa di Verdi che
continua a bloccare bene. Sicuramente Robocop avrebbe dovuto provare a giocare
più profondo e con maggiore potenza. Con i top scarichi Verdi ha vita
relativamente facile e grazie anche a due provvidenziali retine tagliagambe su 8-7 e 10-8 si aggiudica il quinto set. Barbaiana si porta
sotto, adesso siamo 3-2 per le Aquile.
Chiude la seconda rotazione The Hammer
opposto a Paleari, un altro incontro sulla carta ampiamente alla portata delle
aquile. L'inizio è molto promettente infatti Pasquale si aggiudica i primi due
set 11-9 e 11-7. A questo punto il Martello si blocca, inspiegabilmente il suo
dritto continua a schiantarsi costantemente sulla parte centrale della rete e
anche il palleggio è molto falloso. L'aquilotto perde i tre set successivi 11-5,
11-7 e 11-8. Siamo in parità, 3-3.
La terza e ultima rotazione si apre con
l'incontro Gussoni-Verdi. L'aquilotto ormai è piuttosto caldo e gioca abbastanza
sciolto, sempre un po' più falloso del solito ma comunque in modo
sufficientemente efficace per portare a casa il match in tre soli set. Le aquile
conducono 4-3.
A questo punto Pasquale decide di lasciare il posto a Cassaghi
che entra in campo per affrontare Saffioti. L'aquilotto parte malissimo anche
perché è molto freddo: nei primi due set riesce a totalizzare solo 8 punti. La
partita sembra ormai persa ma The Wall inaspettatamente si aggiudica i due set
successivi. Si va al quinto. Cassaghi non concede nulla ma non rischia nulla,
non attacca neanche quando potrebbe e si limita ad aspettare l'errore di
Saffioti che purtroppo non arriva. Il barbaianese si aggiudica l'incontro e
riporta il match in parità, siamo 4-4.
L'incontro decisivo vede il nostro
Robocop opposto a Paleari. Anche questa volta il risultato appare già scritto,
la sconfitta impensabile. Descrivere la prova di Bocchi in questo match non ha
molto senso tale è la distanza dalle prestazioni a cui Robocop ci ha abituati.
La panchina e il magro pubblico presente al Carducci alternano incredulità a
sgomento. Sembra quasi che Paolo non abbia mai giocato contro un'anti a
giudicare dal numero impressionante di palle sbagliate. Gli scambi sono
brevissimi e terminano inesorabilmente con una palla in rete o fuori di mezzo
metro. Peccato che l'errore sia sempre dell'aquilotto. Fortunatamente l'agonia
dura solo 3 set. Le aquile devono ammainare bandiera bianca e il Barbaiana si
aggiudica l'incontro 5-4.
Perdere fa sempre male ma in
questo caso probabilmente è un toccasana. Ci farà sicuramente ritrovare un po'
di umiltà - ormai eravamo convinti di essere invincibili - e ci spingerà a
intensificare gli allenamenti per affrontare il girone di ritorno al massimo
della nostre possibilità.
Un ringraziamento particolare a
Berchi, Palazzi e Lameri che sono rimasti fino alla fine del match per
sostenerci, e a De Sio in versione tifoso in borghese (la sua squadra riposava).
Trebbiatrice