Dopo l'accoppiata nel singolo provinciale, le Aquile Rosa mancano di un
soffio la conquista del titolo regionale nel doppio.
Il primo turno del tabellone, contro le bresciane Tardivo-De Luca, è stato
superato con sicurezza, ma il vero capolavoro è stato realizzato nella
semifinale contro le favorite teste di serie n° 1, Vassalli-Mazzantini, battute
in una durissima e combattuta partita.
La finale, contro le ben più accessibili Semenzato-Corrivo, è stata persa
un po' per la bravura delle giovanissime avversarie, ma anche per il nervosismo
indotto dall'atteggiamento vergognoso dell'allenatore del A.S.D. T.T. 2009, ben
noto per la sua scarsa sportività e il costante disprezzo delle regole, che per
tutto il tempo ha dato indicazioni alla sua giocatrice, nonostante i richiami
dell'arbitro ufficiale, che colpevolemente non ha comminato le sanzioni previste
dal regolamento.
Nel singolo Elisabetta è stata eliminata in un girone difficile, ma non
impossibile, perdendo sia con Laura Gusmeroli, molto più in palla rispetto
all'ultima volta in cui aveva perso con la nostra giocatrice, sia con Arianna
Magnaghi.
Percorso senza ostacoli per Leilei sia nel girone, vinto a punteggio pieno
battendo Cama e Bignami, sia nel primo turno del tabellone, in cui ha superato
l'ostica Redaelli. Nella partita chiave contro la Vassalli, Leilei è partita
bene, vincendo in scioltezza il primo set, poi è arrivato l'ignobile Cuminetti,
che ha cominciato come al solito a dare consigli durante la partita, provocando
la rabbia di Leilei, che ha perso il controllo dei nervi e
l'incontro.
Sicuramente è necessario un maggior autocontrollo da parte degli
atleti per evitare ogni provocazione, che si ritorce sempre negativamente sulle
prestazioni e forse il malcostume dei consigli tecnici durante le partite è
talmente dilagante che c'è da chiedersi se vale la pena di insistere per far
rispettare il regolamento. Vale comunque la pena di ricordare ai tecnici, che
dovrebbero essere anche degli educatori e quindi essere i primi a insegnare
l'etica sportiva, che l'art. 33 comma 3, prevede in modo chiaro il loro
comportamento in panchina: i consigli si danno solo al termine del set o al
time-out! Tutto lo scimmiottare che si vede spesso fare dalle panchine è
vietato e male fanno i giudici arbitri a tollerarlo.
Troppe volte vediamo
un'attenzione pedante per i dettagli formali (la gomma che sborda, il nastrino
non perfettamente incollato, l'asciugamani fuori posto), mentre si consentono
comportamenti antisportivi da parte dei tecnici o presunti tali.
pier