I neurologi della Mayo Clinic di
Rochester (Usa), hanno valutato che il tennis tavolo ha notevoli effetti
benefici per il cervello. Una vera e propria carica esplosiva che allontana
l’invecchiamento dei neuroni, coinvolgendo l’impegno muscolare, articolare e
cerebrale, oltre a migliorare forza, resistenza e agilità.
Ogni attività fisica che impegna il
cuore nel suo ruolo di pompa del sangue può ridurre i rischi di demenza e
decadimento cognitivo lieve, addirittura rallentarne il decorso quando queste
patologie sono in atto, in particolare il tennis tavolo, che richiede
concentrazione, coordinazione occhio-mano e massima precisione. In più c’è
l’attività fisica aerobica e i muscoli compiono un vero e proprio lavoro, con
notevoli vantaggi per l’ intero organismo, rendendolo uno sport completo: il
movimento muscolare è di tipo aerobico e quindi non si rischia di andare in
debito di ossigeno, pertanto i benefici a livello cardiovascolare sono
facilmente intuibili. Inoltre la continua stimolazione visiva, che spinge
l’occhio a focalizzare la pallina in un continuo movimento di “lontano-vicino”
rallenta il processo di senescenza del cristallino, tipico della presbiopia.
Negli Stati Uniti la SAEF (Sport
and Art Educational Foundation), dal 2009 sta sperimentando un programma
che coinvolge un gruppo di pazienti affetti dal morbo di Alzheimer e le varie
forme di demenza, utilizzando il "ping-pong" come terapia. Il
programma ha mostrato che i pazienti affetti Alzheimer hanno rallentato la
progressione della malattia grazie alla stimolazione fisica e mentale che
questo sport comporta, incoraggiando lo staff ad estendere questo tipo di
terapia anche a bambini affetti da ritardo mentale, paralisi cerebrale, autismo
ed epilessia.
Il progetto è stato definito: “
Yes, I can”.
Chi gioca a ping pong, scarica le
tensioni, l’aggressività, lo stress, migliora il controllo dell’emotività e
dell’impulsività, un sport ottimo per chi svolge lavori ripetitivi o che
richiedono particolare attenzione. In definitiva, è uno sport che sviluppa la
concentrazione la rapidità nei movimenti ed è alla portata di tutti, dai
bambini di cinque anni fino alle persone avanti con l’etá.
In Giappone è stato condotto, dai
Dott. Teruaki Mori e Tomohiko Sato, uno studio basato sull’applicazione del
tennis tavolo alle demenze. Dai risultati si evince che la pratica continuativa
del suddetto sport, migliora la vigilanza, l’equilibrio e la coordinazione.
In questo studio è stato dimostrato
che, l’utilizzo del ping pong, attiva fino a cinque porzioni separate del
cervello, ed al tempo stesso aumenta la consapevolezza. Attualmente il
programma SAEF è utilizzato negli Stati Uniti come terapia riabilitativa nelle
fasi precoci di Alzheimer e nelle altre forme di demenza. Si osserva, nei
pazienti con patologie cerebrali, un netto aumento di capacità motorie e di
consapevolezza cognitiva.
Il Dott. Daniel Amen, noto membro del
consiglio di amministrazione americana di psichiatria e Neurologia, ha
dichiarato che il tennis tavolo è il migliore sport per il cervello, sulla base
di numerose ricerche effettuate.
È stato inoltre osservato che nelle
case di riposo in cui è stato praticato il tennis tavolo, i soggetti affetti da
Alzheimer sono stati stimolati durante il gioco. In base agli studi effettuati
sulla correlazione tra tennis tavolo e riabilitazione cognitiva, è emerso che
aumenta la concentrazione e la prontezza dei riflessi, stimola le funzioni
cerebrali, sviluppa le abilità tattiche di pensiero, sviluppa la coordinazione
occhio-mano, favorisce l’esercizio aerobico e favorisce l’interazione sociale.
Ulteriori ricerche effettuate hanno
dimostrato effetti benefici su soggetti evolutivamente disabili fisici e su
bambini, in particolare su quelli affetti da ritardo mentale, paralisi
cerebrali, autismo ed epilessia. Un’attività continuativa di tennis tavolo
favorisce l’aumento dell’ippocampo, area cerebrale molto importante nella
formazione di nuovi ricordi, zona ridotta nelle demenze.
Uno studio di neuroimaging
cerebrale giapponese ha mostrato che solo 10 minuti di tennis tavolo aumentano
l’attività della corteccia prefrontale, migliorando la coordinazione
oculo-motoria (cervelletto e lobi parietali).
Bisogna concentrarsi (corteccia prefrontale) in modo
da poter monitorare la palla
nello spazio (lobi parietali e lobi occipitali), e pianificare strategie (corteccia prefrontale e
cervelletto).
Dal 2010, il SAEF ha condotto
il suo programma specifico a Los Angeles stabilendo dei programmi diffusi di
sensibilizzazione in altri nove strutture di assistenza, come Silverado Senior
Living e Freda Mohr Centro Polivalente del ebraica di Servizio Famiglia.
I pazienti SAEF sono caldamente
incoraggiati durante la loro partecipazione alle attività e sono altamente
sorvegliati da certificati SAEF Table Tennis Terapia Istruttori del programma
che conducono le sessioni del programma di terapia. (Los Angeles Time).
Gli studi effettuati,
attraverso dei test standardizzati, hanno misurato la capacità di ragionamento,
di comunicazione e memoria, su un campione di 3000 anziani giocatori di tennis
tavolo, mostrando una maggiore attivazione del lobo frontale, dopo solo due
minuti di gioco.
Un campione di 113 pazienti
affetti da malattie del cervello e da demenza che hanno partecipato a un
programma di riabilitazione basato sul tennis tavolo, ha mostrato il
miglioramento fisico, mentale ed emotivo dopo un periodo di 10 mesi.
Il numero di pazienti
dipendenti da una sedia a rotelle è scesa da 42 a 15, e quelli in grado di
camminare senza assistenza saliti da 41 a 66. Il numero di pazienti che
soffrono di depressione acuta è stata dimezzata. Più di 70 pazienti
avevano ridotto il loro livello di demenza dopo il periodo di studio.
Fonte: http://saef.us/alzheimers.html