11/04/2017

La D1 A sbanca 5-3 Vigevano e si salva!
ci sono 0 commenti ci sono state 386 letture

Tutto è bene quel che finisce bene!” sentenziava Nick Carter in Gulp! Fumetti in TV; “E l’ultimo chiuda la porta”, concludeva il fido aiutante.

Ecco, questo è il riassunto del campionato della D1 A. Dopo tante sofferenze la salvezza diretta – evitando le forche caudine dei sempre insidiosi playout - è conquistata con una prova maiuscola contro il Lomellino, altra squadra che non ci si sarebbe mai aspettato di trovare in queste zone di classifica, schierando due giocatori intorno ai 6700 punti (Zoia e Negri) più un terzo validissimo (Rognoni, insidiosi attaccante mancino, 5600 punti). Ma questo girone ha ricordato quelli infernali descritti da Dante Alighieri nella Commedia, basti dire che all’ultima giornata si sono presentate 4 squadre a 10 punti, due si salvano, due vanno ai playout…. Col Lomellino è un vero e proprio spareggio (potremmo definirlo pre-playout), chi vince è salvo (a meno di clamorose sorprese dagli altri campi, che sono poi arrivate per fortuna – e per giustizia - solo in parte), chi perde ai playout.

L’andata fu una delle tante delusioni di questo campionato: in vantaggio per 4-3 (e con 2 match point sprecati dal capitano nell’incontro con Negri sul 3-2), ci facciamo rimontare e perdiamo in casa per 5-4.

Per ribaltare questo risultato occorre una prova maiuscola visto il valore degli avversari, e questa volta la prova maiuscola finalmente arriva!

Grande Mortola, con un 2 su 2 per nulla scontato contro avversari che sanno tirare e anche avere pazienza.  Con Rognoni dopo 3 set tiratissimi, e sotto 1-2, sfrutta l’affaticamento che ha provocato nell’avversario ed il relativo calo, e vince con autorità quarto e quinto set. Con Negri è un 3-0, ma con parziali estremamente tirati, in particolare il 14-12 del terzo set, con l’avversario che ha avuto le occasioni per prolungare la partita. Gli scambi in questo incontro sono stati talmente spettacolari che anche i giocatori dei tavoli limitrofi si sono fermati a seguirli col fiato sospeso.

Sfortunato Capra, che porta a casa un pugno di mosche dopo due lotte epiche con Zoia e Negri, nelle quali si è trovato in vantaggio (con Zoia anche di 2 set) ed ha avuto a disposizione dei match point (4 contro Negri! E sarebbe stato il 5-2!!!), ma qui è stato più merito degli avversari che demerito suo. Solo contro Rognoni non è riuscito ad esprimersi al meglio, non digerendo il gioco mancino dell’avversario. LA sua stagione è stata comunque positiva, dopo l’inizio difficile ha spesso fornito ottime prestazioni e conquistato punti importantissimi.

Ma l’eroe di giornata (e verrebbe da dire: era ora!), dopo tante volte in cui quest’anno era mancato agli appuntamenti decisivi, è stato capitan Bocchi. Nessuno prima dell’incontro avrebbe scommesso su un suo 3 su 3, sia per il valore degli avversari, sia perché all’andata era stato il responsabile della sconfitta con un disastroso 0 su 3…. Ma stavolta il capitano fornisce la miglior prestazione dell’anno, concentrato ma stranamente tranquillo (nonostante la palpabile tensione pre-incontro), sempre lucido nelle scelte ed aggressivo il giusto. Con questi avversari il primo imperativo è non lasciare loro l’inziativa, e soprattutto non dare loro l’opportunità di esplodere il dritto, e questo compito il nostro svolge con grande attenzione perdendo solo 2 set su 3 incontro disputati. Alla fine è grido liberatorio, anche se dobbiamo aspettare il risultato di Pavia per poter festeggiare veramente la salvezza.

Un grazie a Elisa e Marcella, tifose d’eccezione, oltre ai compagni, che hanno sempre supportato la squadra e che stavolta hanno anche saputo fornire i giusti consigli.

Che dire di questa stagione? Le aspettative erano ben altre all’inizio, le prove di alcuni giocatori sono state sottotono, ma non abbiamo mai smesso di crederci e con un colpo di coda finale abbiamo agguantato la possibilità di riprovarci l’anno prossimo, con più grinta e determinazione. Come l'aiutante di Nick Carter chiudiamo la porta, e ripartiamo con rinnovato entusiasmo. Un caro saluto va a Giancarlo, che ha avuto un’annata molto difficile per i noti problemi personali, culminata col dolore della perdita del padre, ma che non ha mai mancato di farsi sentire vicino alla squadra e ai compagni.

E come tutti gli articoli, non si può che finire con uno squillante FORZA AQUILE!

paul